giovedì 13 giugno 2013

SULLA VIOLENZA NEI MEDIA - Dialogo tra la National Rifle Association e una persona di Buon senso



SULLA VIOLENZA NEI MEDIA

Dialogo tra la National Rifle Association e una persona di Buon senso

Ho riflettuto a lungo quali dovessero essere i due protagonisti di questo piccolo dialogo. Alla fine, ho scelto, come rappresentante dell’industria mortifera, la National Rifle Association, l’associazione-lobby rappresentante negli USA dell’industria delle armi, così orribilmente sfrontata da andare a difendere “il diritto, secondo loro sacrosanto, della libera vendita di armi”, anche nei luoghi dove poche ore prima è avvenuta una strage all’interno di una scuola, come documenta Michael Moor in “Bowling a Columbine”. In realtà non c’è solo l’industria delle armi a beneficiare del cinema USA più idiota e violento, ma è sicuramente una delle più potenti e che contribuisce concretamente a diffondere morte nel modo più concreto e rapido che possa esistere, con le armi. Questo non solo perché le continue sparatorie, ammazzamenti, omicidi rappresentati nel cinema (e nei serial televisivi) vengono concretamente emulati e copiati da persone che si trasformano in assassini nella vita reale, ma anche per l’idelogia che questo tipo di cinema contribuisce a diffondere, un’ideologia violenta, guerrafondaia, fascista, per cui gran parte dell’umanità è violenta e malvagia e può essere contrastata solo sterminandola, con altrettanta violenza. E questo varrebbbe sia per che ci sta a fianco sia per altri popoli.
Dall’altra parte, ho preferito non mettere qualche dotto o esperto che citasse ricerche scientifiche di psicologia sperimentale, o statistiche, o sociologiche, o antropologiche,  che pure esistono, ma semplicemente una persona di Buon senso.
Perché è il semplice Buon senso che ci dice che se c’imbottiamo di merda staremo male, e che se ci riempiamo di luce staremo bene.


National Rifle Association: Le scene violente, in cinema o in tv,
possono avere effetti negativi solo su chi è già disturbato, solo su chi ha già problemi. Non su chi è sano.

Buon senso: Naturalmente. Anche le botte, possono avere effetti negativi solo su chi è già debole, non su chi è sano. E sui bambini?

National Rifle Association: Ma certo, se i bambini sono sani mica qualche scena violenta gli fa male?

Buon senso: Neanche se ha assistito a 18000 omicidi nei primi 10 anni di vita?

National Rifle Association: Ma certo, se è sano, che male gli fa? E poi, non sono mica omicidi veri?

Buon Senso: A parte che molte di queste immagini, le scene di guerra, di mafia, i telegiornali che mostrano le rapine, molte sono vere, il bambino non sa distinguere tra realtà e fantasia. Quindi la violenza che assorbe, anche se simulata, per lui è violenza vera.
In realtà non solo il bambino. Anche per il cervello adulto, le simulazioni di violenza, di guerra e di morte, sono reali, altrimenti non proveremmo l’emozione che cerchiamo, per esempio, nei film dell’orrore.
Se realmente sapessimo che è fasullo, anche nella parte più emotiva, non ci farebbe nessun effetto, no?

National Rifle Association:
O béh, insomma, qualcosa alla tivù bisognerà pur vedere, no?

Buon senso: Davvero? Per forza bisognerà vedere la tv? E prima che fosse inventata, l’umanità come viveva? Ma ammettiamolo, qualcosa bisognerà pur vedere. E perché non vedere scene d’amore? In tutti i sensi? Cuccioli dati alla luce?
Albe, tramonti, viaggi in paesi lontani? Cultura, animali, popoli lontani, le savane, le praterie, i deserti, la foresta amazzonica? O più semplicemente le persone vere, anziché mafiosi e terroristi e poliziotti che si ammazzano, o soldati contro alieni, dove alla fine sono sempre le armi a risolvere?
O più semplicemente come si soccorre qualcuno?

Conoscere queste manovre può salvare la vita a dei bambini…
http://www.youtube.com/watch?v=1AY34yKQNIc
(e non solo, prima era sulla homepage del sito della della Croce Rossa, ahimè adesso non più).

Oppure questo:
http://www.youtube.com/watch?v=e89gSLVPc18
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=7eLGyTNdnZA
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=7_YCbFH0y_Q
o questo
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=13546
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=gAzetLE6o8Y
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=KtbZ2dA3YLE
o questo
http://www.ilribelle.com/ribellewebtv/2011/6/29/debtocracy.html
o questo
http://www.youtube.com/watch?v=5zSkbKs5h2A&list=PL8A6DE44008A7C098
 

Ma no, noi preferiamo guardare i plastici di Bruno Vespa sull’ultima ragazza ammazzata, e leggere su Chi e Visto i particolari morbosi: quanti accoltellamenti, sono state violentate? Ma poi, tanto, se siamo sani, che male ci fa? Anche un bambino, se è sano, lo si può bastonare, tanto l’importante è che sia sano. Ma da dove viene la salute? Non viene forse da ciò che mangiamo, da ciò che pensiamo, da ciò che facciamo? Dai nostri comportamenti, da ciò che respiriamo, dalle nostre relazioni?
O c’è un lugubre ufficio, dove qualcuno in camicie bianco, ci attesta, una volta per tutte: “Tu sei sano!?” O “Tu sei malato!?”
E da quel momento in poi, se siamo sani, possiamo andare a puttane, o giocare alle macchinette mangiasoldi, o imbottirci di tv (o di internet) 8 ore al giorno, o fumare, o respirare amianto, o vivere in mezzo alla merda e alla sporcizia più fetida, tanto, qualcuno ha detto che siamo sani?

National Rifle Association: Ma che c’entra, quelle sono cose fisiche! E chiaro che se uno sta in un ambiente fisicamente pericoloso o si contagia con qualcosa, si ammala!

Buon senso: Ah sì, e invece, i problemi psichici, come vengono? Non vengono, forse, e non si alimentano, nella nostra vita, giorno per giorno, da ciò che incide sulla nostra mente, sui nostri pensieri, sulla nostra psiche?
Le nostre relazioni sentimentali e sessuali, i rapporti di lavoro, le compagnie, i parenti, gli amici? Oppure, se siamo sani, possiamo assorbire violenza per  varie ore al giorno, e imbottirci di battibecchi politici, poi mangiare in un quarto d’ora cibo spazzatura, e poi stare immersi nel rumore per tutto il giorno, e respirare lo smog, bene che vada, e avere a che fare solo con gente cafona e ignorante, e volgare, e magari essere costretti a fare dei lavori di merda, che ci fanno vomitare, tanto, se siamo sani, questo non influirà sulla nostra mente, che albergherà solo pensieri sublimi di pace e amore?

National Rifle Association: Ma che c’entrano tutte queste cose?

Buon senso: Se uno è sano può sopportare, se no non è che si ammala per questo, no? E dove sta il confine tra la salute e la malattia?
Dove fai finire l’ansia positiva, necessaria per affrontare la vita, e quella patologica che te lo impedisce?
L’ansia è sempre ansia, ma è la sua quantità che ci fa passare dalla normale attivazione (o anche aggressività, quando necessaria), all’ansia che ci impedisce di vivere. E la paura? Non è anch’essa di per sé naturale, anzi, d’aiuto, in una vita “normale”?
Essa ci può preservare dall’essere avventati, dal guidare in modo pericoloso per noi e per gli altri, dagli incidenti.
Però se questa viene alimentata continuamente, continuamente, continuamente, non è più una paura amica, è qualcosa che ci blocca, ci impedisce di muoverci, ferma ogni nostra iniziativa, ogni sconosciuto diventa pericoloso, ogni nuovo ambiente diventa terrificante.
E anche quest’ansia dell’accumulo, che bisogna avere sempre le cose all’ultima moda, se no gli altri ci considereranno delle schifezze, e bisogna restare sempre ventenni, ed essere sempre come Miss Universo, e  plastica farsi e siliconarsi e  botulinizzarsi tutti e abbronzarsi artificialmente a ottobre come se si fosse alle Bahamas a ferragosto, e i vestiti, e il nuovo cellulare, la nuova auto, ecc. ecc. Non sono quest’avidità e queste ossessioni alimentate da ciò che vediamo?
E la depressione? Non esistono forse dei ripiegamenti su noi stessi, salutari, utili a farci riflettere, dei momenti di riflessione sulla nostra vita, delle chiusure giuste ed equilibrate che ci difendono dall’iperstimolazione, dal dover sempre reagire a ogni cosa e ad ogni costo? Non siamo in tal caso liberi, almeno per un po’, dalle ansie che ci hanno indotto, di accumulare sempre più, di scopare sempre più, di affermarci sempre più?
E se questi ripiegamenti sono, però, a loro volta, etichettati e patologizzati, o sclerotizzati e irrigiditi, non potremmo anche per questo diventare veramente incapaci di aprirci e sorridere, anche perché gravati da quelle ansie, da quelle paure, di cui bellamente ci siamo ingozzati, “che se fossimo stati sani non ci avrebbero fatto niente”?
E il fatto che tutti tendiamo a imitare ciò che vediamo, e chi è più giovane assorbe ancora di più, sia che si tratti di bullismo o di omicidi, tutta questa violenza terribile, possiamo dire che non vale per il cervello?
Esso non la imiterà? Le diremo: “No, questo è brutto, io me ne ingozzo, ma tu fai finta di niente, non farti influenzare da tutte queste coltellate, mitragliate, bastonate… la mia vita è vuota, è deprimente, dovrò pur riempirla di qualcosa di emozionante?”
No, ne siamo certi, il cervello saprà distinguere, e saprà imitare solo le cose belle. Il cervello non reagisce alla realtà che assorbe, la storia dei neuroni specchio vale solo sugli articoli di giornale, noi facciamo sorbire alla nostra mente la merda che vogliamo, ma senza dubbio questo non influirà in alcun modo sui nostri pensieri, no?
Dopo tutto, vale anche per il nostro fisico: se mangiano uova o frutta marce, carne in putrefazione, (la carne in realtà lo è di per sé, ma lasciamo perdere… formaggi stantii, che male ci farà, (e anche sui latticini, lasciamo perdere…) se siamo sani?

National Rifle Association: Ma come si fa a poter dire che quella o questa violenza al cinema abbia influito su questa o quella persona e sia stata determinante nello scatenare l’ansia o l’angoscia, la paura o la violenza?

Buon senso: Naturalmente, non si può stabilire nessuna relazione precisa, come non si può stabilire che chi ha vissuto per anni in un ambiente dove ha respirato amianto o acciaio si sia ammalato perché lo ha respirato in tali giorni e in tali posti… è il tempo in cui si è trovato in quell’ambiente, è l’aumento complessivo di un male su quella data popolazione, che dimostra la loro influenza sulla sua malattia… Il cinema USA, quello più violento, più promotore delle armi e della guerra, del fumo e dell’alcool, del cibo immondizia, delle mode, degli incidenti stradali e della mercificazione assoluta, in una parola, dell’inconsapevolezza, è diffuso quasi ovunque in tutto il pianeta, e vediamo con quali bei risultati…

National Rifle Association: Ma allora, se fosse come tu dici, tutti saremmo violenti, depressi, panicanti, anoressici, bulimici, insonni…

Buon senso: E’ vero, questa società è felice. Non c’è nessun problema. Gli psicofarmaci vengono ormai ingurgitati come caramelle, in ogni classe ci sono ragazzi con disagi psicologici ed emotivi profondi, molte persone vivono costantemente attaccate a uno schermo, altri dilapidano tutti i loro soldi a puttane o nel “gioco”, altri si ubriacano dalla mattina alla sera e picchiano i familiari, altri si ammazzano o ammazzano quelle che credono “le loro donne”, o entrambi…

National Rifle Association: Ma tutti costoro, se fossero sani, non farebbero queste cose.

Buon senso: Già, che cosa c’entra tutto ciò con quello che vedono, quello che sentono, quello che gli viene fatto credere e quello che sono costretti a fare, e quello a cui sono costretti a rinunciare, per tutta la loro vita?
E quand’è che si stabilisce che uno è sano o malato, e dopo quale età, a 10 o a 15 anni, a 30 o a 50 anni, si potrà affermare, con certezza, che anche se farà di tutto per farsi male, psicologicamente o fisicamente, per ammalarsi, per autodistruggersi, per avvelenarsi, per abbrutirsi, se era sano, resterà sano?