Quindi, in altre parole, cerco così di favorire nel mio piccolo la fine/il crollo di questa cosiddetta civiltà dei consumi, che si nutre di palazzi in cemento, di smog, auto e tir, di supermercati, di speculazioni sulla salute che considerano le persone solo dei numeri utili per le speculazioni delle case farmaceutiche e dei loro complici compiacenti nelle varie professioni e istituzioni.
Oggi internet e la diffusione di una nuova coscienza collettiva olistica, meditativa, antinazionalista e contro i dogmi delle religioni, permette la creazione di nuove comunità, piccole, a misura d'uomo, immerse nella natura, che permettano a ognuno/a di vivere rispettando maggiormente le proprie inclinazioni, la propria spiritualità, e per l'appunto la propria natura.
E questo senza gli svantaggi dei piccoli paesi di una volta, che, oltre agli innegabili aspetti positivi, erano dominati da una morale sessuofobica, bigotta, maschilista e ipocrita, non solo dove impera/imperava la religione cristiana, (cattolica, ortodossa o riformata).
Le comunità, che si ispirino a una visione ecologista, e/o libertaria, e/o spirituale, e/o,ecologista, presentano o possono presentare dunque essenzialmente questi grossi vantaggi:
1) Possibilità di vivere al di fuori del sistema monetario usuro-cratico e sviluppista, o con una propria moneta non soggetta alle regole dettate dalle mafie bancarie e confindustriali, fino ad arrivare all'Unione Europea, al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale;
2) Possibilità di vivere senza essere complici dello sterminio di animali, o comunque avendo maggiori possibilità di coltivarsi il proprio cibo e, per i non vegan, di allevare degli animali "come si faceva una volta". Anche se gli animalisti saranno inorriditi, ammazzare da sé gli animali che ci si mangia, cosa a cui comunque nessuno/a è costretto, è sempre meno peggio che trovarsi "il cadavere pronto", e comporterebbe comunque la fine dello sterminio di 60 miliardi di animali all'anno, la deforestazione, l'inquinamento, la sottrazione dei prodotti agricoli al terzo mondo e ovviamente la fine delle sofferenze degli animali in batteria;
3)Vivere in case ecologiche, eco-sostenibili, non troppo costose, per esempio in legno anziché in cemento, prefabbricate o autocostruite, un modo in più per sfuggire alla tirannia delle banche e per non rendersi complici del continuo consumo del territorio.
Ovviamente dico tutto ciò in modo molto schematico ma si potrebbe approfondire a lungo.
Per scelta ho deciso di aggiungere man mano tutto quello che incontrerò sulla mia strada e che ho già incontrato da quando ho aperto questo sito, (web, letture, amicizie, conoscenze), senza condurre apposite ricerche in internet. Gli amici e le amiche che vorranno parlare della propria esperienza, avranno modo di presentarsi e di divulgare le proprie idee. Ovviamente apprezzerò e parlerò anche delle comunità all'estero.
una comune di Osho in Sicilia!
mappa ecovillaggi
casa panoramica sarda e sostenibile
Progetto Pecoranera
Presentazione del libro: Scappa dalla città:
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