sabato 24 dicembre 2011

Diventa depresso in 10 mosse!


DIVENTA   DEPRESSO   IN  10  MOSSE!
Premessa: Il seguente brano è un piccolo “scherzo” fondato in realtà su studi e ricerche decennali molto serie, di psicologi e scienziati ben più autorevoli di me, tra l’altro di scuole anche molto diverse tra loro, da quella cognitiva comportamentale a quella relazionale sistemica e costruttivista, a quella umanistica, fenomenologica, ecc. Come apparirà chiaro a chi lo conosce, quello a cui sono completamente in debito da un punto di visto stilistico è certamente Watzlavick, ai cui scritti rimando.
Al contrario, tutto ciò è ovviamente agli antipodi di ogni approccio biologista, organicistico, riduzionista, genetico, farmacologico, psichiatrico. Anche per questo sono perfettamente consapevole che sarò attaccato di minimizzare o di scherzare sulla depressione, di banalizzare, ridicolizzare, ecc. Ma questo, lungi dal preoccuparmi, al contrario mi lusinga. Costoro infatti, sono i primi strenui fedeli e applicatori del mio decalogo!

1)    Poniti sempre degli obiettivi irraggiungibili, in ogni campo: lavorativo, sentimentale, materiale, spirituale, ecc. E resta totalmente scontento e insoddisfatto di te anche se dovessi raggiungerli al 99%. Ottimo anche aspettarsi da tutti gli altri simili risultati, che non essendo mai raggiunti dimostreranno lo scarso valore di chi ti sta intorno.

2)   Concentrati sempre su tutti i tuoi fallimenti, non su ciò in cui sei riuscito
nelle cose che hai raggiunto. Rimugina sempre sui tuoi fallimenti sentimentali, lavorativi, economici, esistenziali. (L’ordine in cui metterli dipende dal sesso, dal carattere, dalla personalità: naturalmente pensa prima a quelli che ti fanno soffrire di più, e poi via via agli altri). Ancora, concentrati su tutto ciò che non hai e che ti manca, non su quello che hai. Sia per quanto riguarda il denaro, sia circa i beni materiali, successi, ecc.

3)    Convinciti che ormai sei irrimediabilmente vittima del passato.
Le cause che ti hanno rovinato possono essere le più svariate: genitori, nonni, zii e zie, insegnanti, vicini di casa cattivi, oppure gli astri, il patrimonio genetico… tutto va bene, a una condizione: che tu non possa più intervenire!

4)    Ne segue un’altra regola fondamentale ad essa simile ma non del tutto sovrapponibile: non far nulla per cambiare le cose! Ormai tutto è andato, non puoi far nulla per migliorare. Chiunque ti dica il contrario, si tratti di amici/che, compagno/a, psicologi/che, medici, ecc… ti stanno solo prendendo in giro, per cui diffidane e stanne lontano il più possibile.

5)    Convinciti che qualunque altra scelta tu avessi fatto nel passato sarebbe stata migliore, e che saresti stato/a molto più felice: se fossi stato/a con un altra donna (o uomo), se avessi fatto un altro lavoro, un’altra scuola, università, se avessi vissuto in un’altra città, in un’altra nazione, se avessi avuto altri amici, ecc. Qualunque scelta del passato è stata sbagliata, e facendo diversamente oggi non soffriresti così.
6)    Prevedi sempre il peggio che possa capitare, a breve e a lungo termine: furti, incidenti, in casa, per la strada e al lavoro. Puoi anche aggiungere attentati terroristici, meteoriti, guerre convenzionali, nucleari o batteriologiche, per non parlare delle malattie ed epidemie sempre pronte a ucciderti. Per questo vivi il più protetto possibile, e passa la vita a fare controlli medici, a vaccinarti, e a fare scorte di medicinali. Ottimo anche credere che il preoccuparsi di queste cose sia effettivamente utile a scongiurarle, anche se qui, a onor del vero, sconfiniamo nel campo dell’ossessione…

7)   Convinciti che tutti vogliono il tuo male, o, perlomeno, che nessuno ti vuole bene. O almeno che nessuno ti aiuterà mai. Ciò accade perché tutti tutti gli altri sono profondamente e intrinsecamente malvagi/e. O anche se volessero aiutarti, non sono in grado.

8)   Ma soprattutto, anche tu sei profondamente immeritevole e indegno d’amore! Perché dovrebbero aiutarti? A maggior ragione diffida di chi dice di amarti. Infatti, o t’inganna, (tu come puoi meritare amore?) oppure, se ti ama veramente, peggio ancora: Come puoi amare uno/a che ama te? (W. Allen) Se riesci a convincerti di entrambe le cose (malvagità altrui e indegnità tua), è meglio!

9)   Dai credito a chi ti etichetta come depresso e quindi malato. Più grave è la diagnosi, meglio è! Quindi prendi più psicofarmaci possibili, in minor tempo possibile, mescolali, sovrapponili con alcool e altri farmaci; assuefati, diventane dipendente il più possibile, fino a che, oltre ai gravi effetti collaterali che presto scoprirai (fisici e psichici), ti accorgerai che nulla più migliora la tua depressione. Questo confermerà la gravità del tuo stato. Neppure i più grossi professionisti di grido, siano essi psichiatri o psicoanalisti, per i quali hai speso tutti i tuoi risparmi, sono riusciti ad aiutarti. Neppure i farmaci più potenti per i malati più gravi hanno sortito effetto! Non c’è proprio più nulla da fare! (Vedi punto 4)

10)      Non far nulla di ciò che ti piace, si tratti di nuotare, ridere, mangiare, viaggiare, baciare e far l’amore, andare in bicicletta, fare sport, andare in montagna o in campagna o più semplicemente in un parco, stare con gli/le amici/che, col compagno/a o con i/le figli/e. Se ti sentissi anche un pochino meglio per ognuna di queste cose, per un solo momento, sarebbe solo una illusione che ti lascerebbe presto ancora più sconsolato di prima, dunque va evitata. Ricorda ancora: non puoi far nulla per cambiare le cose!
   
                                                 Bruno Antar Chirag

1 commento:

  1. interessante!!!!
    la farei leggere a più persone di mia conoscenza!!
    mi è immediatamente venuta in mente una striscia dei peanuts

    l'ho trovata a questo link:
    http://noccioline.altervista.org/index.php?start_from=150&ucat=&archive=&subaction=&id=&page=13

    vedi: Posizione da depresso




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